Il demone che ispira le stragi
Ogni giorno c’è qualcuno negli Stati Uniti 🇺🇸 che si alza dal letto 🛏️ con l’idea 💡 di ammazzare 🔪 qualcuno.
Non per fame, non per gelosia, non perché ha subito un torto, non perché è un nemico ma perché sente questo impulso feroce e gratuito per affermare sé stesso contro il Mondo 🌍; o per distruggere sé stesso insieme al Mondo.
Questo tipo di violenza stragista è tipica degli Stati Uniti. Cos’è raccapricciante in queste stragi? L’assenza di un movente, di un bisogno, di un impulso d’ira per un litigio o per cause precise. Tutto qui è premeditato, pianificato, e insieme è insensato, privo di reale motivazione e di un concreto, specifico rancore nei confronti delle vittime, elette a campioni del Mondo che odiano.
In molti paesi del Mondo la violenza impazza. Per ragioni di fame e di rapina, di dominio territoriale, a volte per fanatismo religioso, tribale o ideologico; o per facile irascibilità.
Negli Stati Uniti 🗽 no, sono una delle cause minori, rispetto alle stragi insensate, ai crimini immotivati contro l’umanità. Qual è la risposta che di solito viene suggerita a questa escalation che ogni anno supera i livelli precedenti? Proibiamo le armi 🔫, vietiamone 🚫 l’acquisto e l’uso, in un paese dove è facile, atavica e diffusa la detenzione di armi. Tanto è semplicistica, sbrigativa, la soluzione quanto è irreale e impraticabile, perché la gente considera le armi come una dotazione necessaria per difendere la propria vita, la libertà, la sicurezza, la proprietà. E perché le lobby delle armi sono forti e ben ramificate nei poteri e nelle assemblee legislative.
Torno alla domanda da cui sono partito: perché succede così spesso, e perché proprio negli USA?
Per cominciare, le stragi non vengono dal passato, non sono un arcaico e nefasto retaggio old America 🌎, del vecchio far west. Crescono col crescere della solitudine e del mondo virtuale 👨💻, crescono con le patologie del narcisismo e dell’egocentrismo. Le pulsioni che inducono alla strage possono così ridursi a quattro fattori, spesso intrecciati.
⭕️ Per cominciare la predisposizione sociale alla guerra ⚔️ e alla violenza come soluzione di ogni difficoltà, di ogni conflitto. La prova di forza, che se vogliamo è l’indole tipica di un Paese che si sente sceriffo del Pianeta, arbitro e gendarme del Mondo.
⭕️ In secondo luogo, la composizione multietnica della società Americana, l’assenza di un mondo comune, di tradizioni e culture di provenienza, produce una società di atomi diffidenti, con linguaggi incomunicanti, in conflitto permanente, che vivono la società come estraneità se non ostilità.
⭕️ E qui s’innesca la terza ragione, che è forse la ragione principale: la solitudine, lo sradicamento, l’inattitudine a incontrare la realtà, a coltivare i rapporti sociali, a vivere immessi in una comunità.
⭕️ Questo viene caricato alla massima potenza da una società in cui l’artificiale e il virtuale prendono sempre più il posto del naturale e del reale; in cui cioè si perdono i confini tra il vero e il falso, la fiction e l’autenticità, il Mondo reale e l’universo ludico e fittizio del web 🌐.
Ora si può anche proibire 🚫 o limitare fortemente l’abuso di armi, magari è utile, ma non è sufficiente. Il problema è più radicale e purtroppo di più difficile soluzione. Il male non è l’arma in casa 🏠 ma il tarlo in testa di chi la usa.
Marcello Veneziani
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