31/1/2023
Ad oggi nelle aziende sanitarie i
pazienti che devono entrare in sala operatoria vengono ancora
obbligati al tampone con relativo rilascio del green pass,
nonostante
non possano più richiederlo.
Il tampone era previsto dall'articolo 2 bis del dl 52/2021 che è stato abrogato dal dl 162/2022.
Il tampone nasale, non essendo più previsto da alcuna norma dovrebbe ricadere ormai nella regola generale della legge 219/2017 per cui
qualsiasi intervento medico o diagnostico è subordinato al consenso libero ed informato del paziente.
Continuano ad obbligare i pazienti a questo ricatto, diventato oramai una consuetudine, ora additano la decisione di avere un tampone all"anestesista o al chirurgo o alla stessa direzione sanitaria.
È ora di dire basta, è ora di riprenderci i nostri diritti, non aspettiamo che tocchi a noi o ad un nostro caro, dobbiamo agire e far valere i nostri diritti e fermare questi abusi ora.
Non pieghiamoci più e non sottostiamo senza nemmeno provare a far qualcosa.
Di seguito un testo da mandare tramite mail all'URP
urp.trieste@asugi.sanita.fvg.it ed al direttore sanitario
ds@asugi.sanita.fvg.it
Pubblicato sotto ⬇️⬇️⬇️⬇️ trovate anche formato PDF selezionabile, copiabile e modificabile per la mail.
Se volete condividere inviate ai vostri contatti entrambi i messaggi, con il PDF, per facilitare le persone.
Alla cortese attenzione del direttore sanitario Andrea Longanesi.
Come cittadino chiedo cortesemente mi venga data risposta alle seguenti domande:
Se non sbaglio tutte le norme che prevedevano la necessità del green pass (base o rafforzato) per
accedere agli ospedali ed altre strutture simili sono state abrogate a Dicembre con il DL 162/2022.
Mi chiedo quindi: come mai per interventi chirurgici nella sua struttura ospedaliera viene richiesta
ancora l'effettuazione del tampone molecolare?
La norma che prevedeva l’effettuazione del tampone è stata abrogata (art. 2 bis DL 52/2021).
Quindi può essere richiesto un tampone a pazienti, degenti o visitatori di strutture sanitarie o socio-
sanitarie?
Non essendo più previsto da alcuna norma, ricade ormai nella regola generale della legge 219/2017
per cui qualsiasi intervento medico o diagnostico, non dovrebbe essere subordinato al consenso
libero ed informato del paziente?
Perché i dipendenti e sanitari delle aziende ospedaliere continuano a richiederlo ai pazienti?
Se un paziente nega il consenso al trattamento del tampone non gli vengono fornite le adeguate
prestazioni sanitarie?
Nel ringraziare ed auspicando una cortese e celere risposta invio
distinti saluti.
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