SPIRITO…
PENTECOSTE
“UNA SORGENTE DI FUOCO PER LA VITA DEL MONDO”
«La Pentecoste ti fa scoprire che la Sorgente è dentro di te. Dentro ti mormora la memoria di Gesù. Lo Spirito, che è Amore, come l’amore spinge, mette in campo la fantasia…; ci prende dentro, rimette in moto ciò che è immobile, apre gli occhi…; restituisce lo stupore di sorprenderti non come disabitato, ma come abitato. È come se ti sfiorasse una verità che ti fa sussultare il cuore: c’è qualcosa di irripetibile in te. Una manifestazione dello Spirito per il bene comune» (Don Angelo Casati, Omelie).
La Chiesa: corpo o macchina? È lo Spirito che fa la differenza!
«Ciò che manca essenzialmente alla gente di Chiesa è lo Spirito del Cristo, l’umiltà, il rinnegamento di sé, l’accoglienza disinteressata, la capacità di vedere ciò che vi è di buono nel prossimo. Abbiamo paura, vogliamo trattenere ciò che è superato perché vi siamo avvezzi, vogliamo aver ragione contro gli altri, dissimuliamo sotto il vocabolario di una umiltà stereotipa lo spirito di orgoglio e di dominio. Ci muoviamo fuori della vita. Abbiamo fatto della Chiesa un’organizzazione fra tante altre. Tutte le nostre energie sono state spese a metterla in assetto, e ora si spendono a farla funzionare. E funziona, più o meno, piuttosto meno che più, ma funziona. Soltanto, funziona come una macchina! Come una macchina e non come la vita! […] La nostra afflizione nel vedere tanti cristiani trasformare la Chiesa in macchina, la nostra lacerazione di fronte al corpo lacerato del Signore, non devono offuscare l’amore per la Chiesa nostra Madre, ricettacolo della vita divina, fulcro della storia e cuore del mondo. La Chiesa è il Corpo di Cristo. Ciò che la costituisce non è un’organizzazione, è il mistero del Cristo, l’eucaristia. E il corpo di Cristo è il luogo di una Pentecoste sempre rinnovellata» (Atenagora, Chiesa ortodossa e futuro ecumenico).
L’unità nella diversità: il miracolo operato dallo Spirito Santo – «Lo Spirito Santo è unitivo. Grazie a lui non c’è più l’“io” e il “tu”, ma il “noi”: questo richiede di essere vissuto con molta più attenzione in ogni famiglia e in ogni comunità. Non si devono più incontrare singoli individui accostati, ma persone animate dallo Spirito e quindi unite a formare, come nella Pentecoste, un cuore solo e un’anima sola. Non è facile, perché la natura ribelle si lascia istigare dal divisore che fa emergere l’individualismo e l’egoismo. Occorrono quindi vigilanza e invocazione continua dell’aiuto del Signore con umiltà, riconoscendo che da soli non possiamo mantenerci uniti a tutti come figli di Dio. È troppo facile il rischio di trovarsi in opposizione perché diversi, perché si ritiene che la diversità sia un fatto negativo: ci dà fastidio chi non è come noi vorremmo, e cioè come noi siamo. La diversità e la molteplicità possono invece diventare complementarità e bellezza, se unite e composte insieme dall’amore, che è lo Spirito Santo» (M. Anna Maria Canopi, Lectio divina).
«Vieni, o Spirito Santo,
dentro di me, nel mio cuore e nella mia intelligenza.
Accordami la tua intelligenza,
perché io possa conoscere il Padre nel meditare la parola del Vangelo.
Accordami il tuo amore,
perché anche quest’oggi, esortato dalla tua parola, ti cerchi nei fatti e nelle persone che ho incontrato.
Accordami la tua sapienza,
perché io sappia rivivere e giudicare, alla luce della tua parola, quello che oggi ho vissuto.
Accordami la perseveranza,
perché io con pazienza penetri il messaggio di Dio nel Vangelo»
(San Tommaso d’Aquino)
WILMA CHASSEUR
(Teologa)
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