LA REGIONE PUGLIA E IL VACCINO CONTRO L’HPV E IL VIRUS SINCIZIALE
Ecco il link ad un
nuovo video sulla legge regionale pugliese concernente la vaccinazione anti-HPV:
https://youtu.be/XuAmuLuo0uc
I media hanno dato grande risalto ad una
nuova legge già approvata e in corso di promulgazione e pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia. Con il nuovo provvedimento il Consiglio regionale ha deciso di prevedere un
ampio piano di indottrinamento, destinato ai giovani tra gli 11 e i 25 anni e finalizzato a convincerli della grande utilità della vaccinazione contro l’HPV vincendo le perplessità che magari possono derivare dal fatto che, mentre il tasso di mortalità per il tumore del collo dell’utero è di 2,3 casi ogni 100.000 persone, quello degli
effetti avversi di uno dei principali vaccini contro l’HPV è di ben 85 casi ogni 100.000.
È bene ricordare che si tratta di un vaccino facoltativo.
Per questa ragione i prodi legislatori pugliesi hanno deciso di introdurre un nuovo concetto, quello del dissenso informato. Ai fini dell’iscrizione a scuola o all’università i genitori dei minorenni e gli studenti tra i 18 e i 25 anni dovranno presentare, alternativamente, la certificazione della vaccinazione, la documentazione attestante l’avvio del programma di inoculazione, il rifiuto alla somministrazione o l’espletamento di un colloquio in cui il personale della sanità pugliese magnifica le doti del vaccino in questione.
Probabilmente qualcuno in seno al Consiglio regionale pugliese si deve essere reso conto del fatto che
l’istruzione è un diritto e un obbligo fino a sedici anni e che l’accesso alle scuole e alle università è libero per tutti, anche per quelli che non condividono l’entusiasmo dei legislatori pugliesi per il vaccino contro l’HPV e, quindi, è stato inserito nel nuovo art. 4 bis una clausola di buon senso:
“salvo formale rifiuto”.
Pertanto, quando i genitori pugliesi o gli studenti maggiorenni chiederanno l’iscrizione a scuola o all’università e un solerte burocrate esigerà che adempiano alle draconiane disposizioni della nuova legge potranno rispondere:
“rifiuto formalmente di fornire qualsiasi documento concernente la vaccinazione contro il virus HPV o il rifiuto della stessa”.
Perché è opportuno rifiutarsi di fornire informazioni?
Lo scopo della legge è quello di schedare i renitenti al vaccino e, comunque la si pensi sull’utilità di questo trattamento, essere schedati come una mandria di vacche è una pessima idea. Le scelte sulla salute sono individuali e private e non riguardano né lo stato né la Puglia. Inoltre,
i dati riguardanti la salute e la somministrazione di farmaci non possono essere trattati dal personale scolastico o universitario (art. 2, comma 2, lettera i) del GDPR) perché non sono professionisti tenuti al segreto professionale, come ad esempio i medici, sicché il trattamento delle informazioni concernenti la vaccinazione anti-HPV sarebbe comunque illegale.
Già che c’erano i legislatori pugliesi hanno infilato nella nuova legge anche
la previsione che tutti i neonati e i bambini debbano essere vaccinati contro il virus sinciziale (una forma di raffreddore generalmente innocua che in alcuni casi rari può dare complicanze).
Non si tratta di una vaccinazione obbligatoria perché non è prevista dal lungo catalogo della Legge Lorenzin. Pertanto,
raccomando a tutti i genitori che non vogliano sottoporre i bambini a questa inoculazione a prestare molta attenzione e a far presente per iscritto ai reparti maternità che proibiscono l’effettuazione della vaccinazione contro il virus sinciziale.
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Ko'proq ko'rsatish ...